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Perché una maestra o un maestro, con 25 bambini non può fare una buona scuola

Si parla spesso di contenuti, programmi, compiti, materie…Ma uno dei problemi più grandi della scuola tradizionale è quasi invisibile, eppure fondamentale: il rapporto numerico tra alunni e insegnanti.



È possibile seguire 25 bambini, da soli?

Una sola insegnante. Venticinque bambini. Un unico sguardo che dovrebbe vedere ogni cosa:

  • Le difficoltà individuali

  • I talenti nascosti

  • Le dinamiche relazionali

  • Le emozioni che emergono

  • Le crisi silenziose

  • Le domande che non vengono mai fatte


È realistico? No.È umano? Nemmeno.


Non basta la buona volontà

Le insegnanti spesso sono preparate, appassionate, attente. Ma i numeri non mentono: non si può fare buona scuola con classi così numerose.Non si può personalizzare l’apprendimento.Non si può creare un clima di ascolto e crescita autentica.


Gli effetti? A volte invisibili, ma profondi

  • Bambini che si sentono “uno dei tanti”

  • Difficoltà non colte in tempo

  • Dinamiche tra pari che sfuggono al controllo

  • Noia, disconnessione, perdita di entusiasmo


Una scuola così non può davvero accompagnare ogni bambino nella sua unicità.


Cosa possiamo fare?

Non basta lamentarsi del sistema. Serve aprire gli occhi, informarsi, scegliere con consapevolezza.


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